I diverbi che vedono contrapposti i proprietari di locali destinati a ristorazione e ricreazione del pubblico e i proprietari delle residenze, disturbati soprattutto nelle ore notturne, nei dintorni di questi, sono ormai all’ordine nel giorno per chi si occupa di acustica e di contenziosi.
Sebbene, durante il giorno, i locali pubblici non creino particolari disagi nelle abitazioni confinanti con essi o vicine in linea d’aria, nelle ore notturne il disturbo viene accentuato dalla presenza simultanea di diverse fonti di rumore, accompagnata da una graduale diminuzione del rumore di fondo, data dalla sospensione delle diverse attività diurne e dall’affievolirsi del traffico. I locali che offrono servizi al pubblico a partire dalle ore serali, oltre a produrre rumore attraverso gli impianti, sono sovente caratterizzati dalla presenza di un sottofondo musicale e di un brusio dato dal vociare delle persone, all’interno e soprattutto all’esterno del locale. Occasionalmente, i locali pubblici notturni possono ospitare eventi musicali che prevedano l’esibizione di artisti. Tali eventi fanno parte delle questioni più spinose da risolvere in materia di acustica e portano spesso esercenti e residenti all’esasperazione.
Per far fronte alle numerose questioni in ambito acustico, è necessario che esercenti e tecnici facciano riferimento alla normativa specifica in materia di acustica:
- Legge quadro sull’inquinamento acustico n. 447/95
Per attività in fase di apertura o per attività già avviate, il comune obbliga gli esercenti ad eseguire studi previsionali per tutte le possibili attività rumorose o valutazioni di impatto acustico (V.I.A.). Solamente i locali che dichiarano di non avere musica al loro interno possono evitare di consegnare la relazione previsionale.
- P.C.M. 5 dicembre 1997
Determinazione dei requisiti acustici delle sorgenti sonore interne agli edifici e dei requisiti acustici passivi degli edifici e dei loro componenti in opera, al fine di ridurre l’esposizione umana al rumore.
- DPR 227/2011
Il titolare di una attività pubblica, dichiarando che questa non apporta alcun disturbo acustico alle attività e alle residenze limitrofe, ha la facoltà di firmare una autocertificazione di impatto acustico. Questa concessione può rivelarsi un’arma a doppio taglio, considerando che l’esercente potrebbe non possedere competenze in acustica e dichiarando inconsapevolmente il falso potrebbe incorrere in una condanna penale.
- Piano di zonizzazione acustica comunale
Applicando i decreti attuativi della legge quadro sull’inquinamento da rumore, divide il proprio territorio in zone di rispetto acustico, richiedendo il rispetto del limite differenziale sul rumore della zona senza l’attività presenteche è pari a 5 dB di giorno e 3 dB di notte.
Per agire nel rispetto della legge, ai fini della compilazione di una corretta certificazione o classificazione acustica, la SAFI s.r.l. consiglia in ogni caso di rivolgersi ad un tecnico competente in acustica ambientale. Affidandosi alle conoscenze di un professionista, il titolare dell’attività può essere sollevato dall’onere di firmare una autocertificazione e può trarre giovamento da un eventuale intervento finalizzato all’ottimizzazione acustica delle strutture e degli impianti del locale.
Una volta nominato, il tecnico competente mette in atto le prescrizioni del D.P.C.M. 5 dicembre 1997 e provvede a svolgere le dovute misure fonometriche con la strumentazione adatta. I dati raccolti in loco sono poi elaborati da specifici software, che permettono in breve tempo di valutare le caratteristiche acustiche dell’attività in oggetto.
Sebbene il coinvolgimento di un tecnico competente in acustica ambientale potrebbe apparire a prima vista come una spesa onerosa, l’esperienza della SAFI s.r.l. ha potuto dimostrare ai suoi clienti quanto sia vantaggioso affidarsi alla competenza di un professionista, in grado di convogliare lo svolgimento dell’attività verso il rispetto della normativa e conseguentemente trarre beneficio dall’assenza di contenziosi col vicinato e da soluzioni all’avanguardia.
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